A un corso sulla scrittura consultiamo wikipedia e qualcuno dice: "Parrebbe che si debba scrivere col trattino...". Quel trattino diventa la mia madeleine.
Nel 1995, al corso promosso dall'Università dei Popoli per la Pace a Rovereto, durante l'ultima estate sanguinosa della guerra in ex-Jugoslavia, che inghiottiva anche Alex Langer, mi trovo ad ascoltare per la prima volta i ragionamenti sul perchè occorreva partecipare a una trasformazione culturale che passava dal trattino al senza. Nonviolenza non è una negazione: è un concetto in sé. Il gandhiano Satyagraha (resistenza passiva o insistenza per la verità), è un termine del sanscrito intraducibile con una sola parola in Occidente.
Qualche mese fa in classe ho proposto un percorso sull'attualità di Antigone a partire da quello che gli studenti avevano scritto: son venute fuori piccole esposizioni su Milk, Malala, Martin Luther King, la Rosa Bianca, il movimento No TAV e Gandhi. Ciascuna esposizione era preceduta o seguita da un brano di un film. Quello su Gandhi l'ho proposto io ed era la sequenza della marcia del sale, quando i manifestanti si sottopongono ai pestaggi dei soldati. Gli studenti erano sconcertati e reagivano ribellandosi all'idea che potesse essere intelligente.
Ieri ho parlato di Don Milani a scuola, studenti di 14 anni: nessuno lo aveva mai sentito nominare.
Che sia questo fiume carsico a nutrirne la sua potenza?