CAMPO dell'AUTOGESTIONE 2011
Quest'anno le ragazze e i ragazzi dell'autogestione hanno scelto con noi educatori di fare un'esperienza di volontariato e di formazione civile sui terreni confiscati alle mafie gestiti dall'associazione “Libera Terra”.
Questa scelta, in linea con il Campo fatto in Abruzzo dopo il terremoto, conferma la volontà dei giovani di Centopassi di essere in "protagonisti" di una azione concreta, attenta a ciò che succede nella società reale.
L'obiettivo principale dei campi di volontariato e di studio sui beni confiscati alle mafie è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità e giustizia sociale che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto. Si dimostra così, che è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla pratica della cittadinanza attiva e della solidarietà.
Caratteristica fondamentale del campo dell'autogestione di quest'anno, quindi, sarà l'approfondimento e lo studio del fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia, con le istituzioni e con gli operatori delle cooperative sociali.
L'esperienza del campo di lavoro sarà strutturata in tre momenti diversificati: il lavoro agricolo o attività di risistemazione del bene, lo studio e l'incontro con il territorio per uno scambio interculturale.
Il campo si terrà nella prima quindicina di luglio nei pressi di Caserta e vedrà la partecipazione di una cinquantina di ragazzi/e da tutta Italia. Gli ultimi due giorni per rilassarci un po', visiteremo Caserta e Napoli, dove non mancherà una visita, anche dal valore simbolico, a Pompei.
Costo attorno ai 350 euro per 10 giorni. Pernottamento in tenda. Età dai 14 ai 17 anni.
Per maggiori informazioni: GIOVANNI DEL GENIO giovannidelgenio@libero.it
RESOCONTO DEL CAMPO
13 Luglio 2011, Milano (scritto dai ragazzi dell'Autogestione)
Maiano di Sessa Aurunca è un agglomerato di case,una frazione in mezzo a tante altre che è però riuscita a donare tanto.
Appena scesi dal furgone ci sono venute incontro alcune persone, molte diversamente sane. E’ cosi che gli operatori della cooperativa “Al Di Là Dei Sogni” usano definire i loro ospiti. Ci siamo trovati faccia a faccia con Enrico, che ha passato trent’anni in manicomio penitenziario; Erasmo,sordo muto; Nunzia, ragazza affetta da sindrome di Down; Luigi, in grave stato depressivo; Margherita, ex etilista; ...
Dopo 23 ore di viaggio, spiazzati e stanchi ci è stato richiesto un ultimo sforzo: partecipare ad un’assemblea di presentazione; abbiamo così conosciuto gli operatori che ci hanno spiegato a grandi linee il programma, a quali attività sono dediti nella cooperativa e la storia delle terre sulle quali avremmo dovuto lavorare nei giorni seguenti. Abbiamo così scoperto chi era quell’Alberto Varone che ricopriva lo spazio della targa all’ingresso del campo e tutte le difficoltà fronteggiate per aprire la cooperativa.
Alberto Varone, vittima innocente della Camorra, è morto perchè si oppose al pagamento del pizzo per il suo mobilificio.
Sveglia alle 6.30, una rapida colazione e dopo la suddivisione in gruppi cominciava il lavoro. Esso era diviso in tre categorie: lavoro nell’orto, Giardino Della Memoria (un terreno in cui ogni albero è dedicato a una vittima innocente di Camorra) e infine manutenzione della comunità. In seguito alla pausa pranzo si svolgevano delle assemblee informative nelle quali abbiamo incontrato diversi esponenti delle associazioni che lavorano sul territorio (ad esempio “(R)ESISTENZA ANTICAMORRA”) e la figlia di una vittima innocente. Abbiamo avuto l’occasione di confrontarci con altre realtà legate al tema della Camorra,partecipando a due serate del Festival Dell’Impegno Civile presso Castel Volturno, alla presentazione del libro Carta Straccia nel quale hanno scritto i rappresentanti della cooperativa di Maiano e alla visita del quartiere di Scampia a Napoli.
Esprimere le emozioni provate è difficile, quasi impossibile. Ognuno di noi è tornato più consapevole, sicuramente diverso e con la voglia di tornare e di poter fare qualcosa nel nostro piccolo perfino da Milano.