Scelta dello sfondo integratore dei Campi estivi
Lo sfondo integratore del campo estivo (l’ambientazione del “Signore degli Anelli”) risponde ad una precisa scelta educativa, che va oltre alla necessaria stimolazione fantastica.Nei libri di Tolkien, infatti, vengono toccati alcuni temi che noi riteniamo essenziali in una proposta di crescita. La nostra trama non ricalca fedelmente il percorso del libro, né abbiamo la pretesa di far compiere ai bambini le mirabolanti imprese che si sono viste sul grande schermo: il nostro intento primario è quello di coinvolgerli in un gioco fantastico, aiutandoli a riflettere sulle proprie capacità, sui talenti di ciascuno e sulla possibilità di metterli al servizio degli altri.
Tema a noi caro è quello del gruppo (la Compagnia) e del significato che tale elemento riveste nella storia e di riflesso nel vissuto reale. Gruppo è inteso come unione di personalità, ma ancora di più come valore aggiunto, luogo di sperimentazione, di crescita e di sostegno nella ricerca del proprio posto nella vita. E’ luogo delle scelte, anche difficili, e di acquisizione di piccole ma fondamentali responsabilità. Di qui parte il secondo tema che ci preme proporre: il distacco dal nostro villaggio sicuro e felice, per metterci alla prova, come metafora del viaggio che porta il bambino a staccarsi dalle proprie sicurezze per “saltare nel vuoto” delle esperienze fuori dalla famiglia. Ma anche metafora di una crescita che per tutta la vita ci vede disposti o meno a separarci dalle nostre certezze e persino dalla nostra libertà per il raggiungimento di un bene comune e di una libertà più duratura.
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Tutta la trama altro non è che questo viaggio, o come piace chiamarla a noi, questa avventura. Un’avventura fatta di eroismo, ma non da eroi professionisti, bensì dai piccoli hobbit, creature quasi sconosciute nella Terra di Mezzo, esseri pacifici e gioviali, dediti con abilità e passione all’agricoltura e all’artigianato. Piccoli di statura, ma grandi nei loro sentimenti, saranno capaci di lasciare tutto e partire per salvare il loro mondo, consapevoli dei propri limiti, ma fiduciosi, come a volte solo i bambini sanno essere.
Altro tema decisivo è quello dell’amicizia, fonte di forza e di sostegno nei momenti difficili, ma anche quotidiano stile di vita.Cosa sarebbe successo al portatore dell’anello senza il sostegno dei suoi fedelissimi amici e in particolare di Sam, sempre pronto a seguirlo ovunque con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta a smorzare tensioni e paure? Infine l’ultimo tema è quello della scelta tra il “bene” e il “male”. Il nostro intento non è quello di offrire una visione manichea tra questi due elementi. Nella narrazione il “bene” è associato alla pacifica armonia tra gli esseri della Terra di Mezzo, incluso il mondo animale e vegetale. Il “male” invece è associato alla stravolgimento di questa armonia, alla volontà di dominare gli altri, alla sete di potere. Ma il male verrà da noi anche associato al “Lato Oscuro”, cioè a tutto ciò che per le nostre paure o debolezze è in grado di farci smarrire il sentiero. Questo potere è rappresentato da un oggetto “insignificante”: un anello. L’Anello però è dotato di un fascino ammaliatore ed è capace di tentazioni potentissime.Di fronte ai richiami del “tesoro” gli esseri della terra di Mezzo si scoprono deboli ma resistenti allo stesso tempo. Alla fine riusciranno nell’intento di distruggerlo, ma solo grazie al lavoro di gruppo e all’umiltà degli hobbit.
E’ uno strano gruppo quello che forma la Compagnia dell’Anello; un gruppo sui generis, formato da creature tanto diverse, che devono abbandonare le ostilità e i pregiudizi reciproci per diventare infine amici e salvare tutti i popoli.
Dietro cinque “parole maestre” presentate ai bambini, ci sono gli obiettivi educativi ai quali tutte le attività mirano:
Per avere ulteriori dettagli sulle proposte educative contattaci direttamente: centopassi@granara.org