Valutazione e autovalutazione

Al termine del terzo e ultimo incontro previsto dal progetto, prima di distribuire il questionario di autovalutazione, abbiamo proposto agli studenti un'attività di valutazione del progetto.

L'attività consisteva in un gioco di ruolo nel quale gli studenti erano invitati a dividersi in sottogruppi che rappresentavano i diversi soggetti interessati, direttamente o indirettamente, dalle attività del progetto.

I soggetti rappresentati erano: “gli studenti”, “i docenti”, “il personale della scuola”, “la comunità montana”, “le famiglie”, “gli scienziati e i tecnici”. Ogni gruppo si riuniva per “entrare nei panni” di coloro che stava rappresentando e discutere di quali potessero essere le loro posizioni in merito ai temi dell'energia e del risparmio.
Seguiva un incontro in plenaria, nel quale ogni gruppo portava le proprie domande e proposte, discutendole con gli altri.

Osservando e ascoltando le diverse fasi del gioco si potevano cogliere quale traccia sia stata lasciata dal progetto sui suoi temi chiave.
Molto spazio della discussione è stato dedicato alla descrizione delle buone pratiche, di ciò che ciascuno può concretamente fare per risparmiare energia e acqua (l'attenzione alle luci accese senza motivo, il più accorto utilizzo delle tapparelle, la regolazione del flusso dell'acqua dal rubinetto), sottolineando come le attività svolte a scuola avessero una ricaduta anche a casa, generando discussioni fra genitori e figli e fratelli.

E' stata anche manifestata un'alta consapevolezza della necessità di interventi strutturali che accompagnino le buone pratiche degli utenti. Primo fra tutti, la realizzazione di tendaggi (di cui le aule sono sprovviste!) che possano recare sollievo agli studenti altrimenti rosolati dal sole oppure costretti alla luce artificiale anche quando fuori splende il sole. Ma anche, l'installazione di termostati in ogni aula (oggi solo tre li posseggono) in modo che gli studenti e i docenti possano meglio adattare la temperatura interna alle esigenze degli utenti (evitando ad esempio di dover aprire le finestre delle aule per diminuire la temperatura dell'aria mentre il riscaldamento è in funzione!).

Un'indicazione chiara è stata quella di attivare un circolo virtuoso investendo i soldi risparmiati grazie alle buone pratiche in interventi strutturali che portassero a un aumento del risparmio e quindi a un aumento delle risorse da investire.
A questo proposito, dalle interpretazioni emergeva l'importanza di una concertazione fra “comunità montana” e utenti della scuola (studenti, docenti, personale). In particolare, il ruolo della “comunità montana” era caratterizzato da un'accurata amministrazione delle risorse economiche, dall'ascolto e dalla considerazione riservati alle osservazioni e alle proposte degli utenti, dalla disponibilità a farsi orientare dalle indicazioni degli utenti nelle scelte di investimento.

Sul tema delle fonti rinnovabili di energia, gli studenti-”scienziati e tecnici” si sono scatenati, proponendo soluzioni tecnicamente avanzate di utilizzo dell'energia solare (dall'aspirapolvere fotovoltaico, ai tetti solari) mostrando di essere una generazione particolarmente attenta alle sollecitazioni sul piano della sperimentazione pratica delle tecnologie, offerta attraverso i laboratori dell'ecobus.